L'acero italiano può sviluppare l'aspetto di un piccolo albero alto fino a 7 m, anche se il più delle volte forma un cespuglio denso e ramificato. I giovani ramoscelli sono pelosi. Le foglie sono decidue, opposte sui ramoscelli, palmate e lunghe fino a 13 cm con 5 lobi poco profondi e arrotondati. Sono piuttosto coriacee, lucide nella pagina superiore e più opache nella pagina inferiore; non secernono lattice quando vengono tagliati. I fiori verdastri e poco appariscenti germogliano in gruppi tra marzo e aprile. I frutti, conosciuti come samaras, o chiavi, si formano in coppie di fronte dove le ali formano un angolo di 90° o meno. Flora Iberica differenzia due tipi generali: Acer opale Mulino. subsp. granatense (Boiss.) Font Quer & Rothm. Solitamente la lamina fogliare è lunga 2,5-8 cm, con lobi più profondi della metà della lamina e parte inferiore abbastanza pelosa. Acer opale Mulino. subsp. opale. Solitamente la lamina fogliare è lunga 3-13 cm, con lobi poco profondi della metà della lamina. La parte inferiore delle foglie adulte è glabra o solo pelosa sulle vene principali.
betaacero italiano Cura
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Acer Opalus



Questa specie può formare piccoli boschi puri o mescolarsi con altri alberi. Predilige i terreni calcarei, che compaiono sia su substrati sassosi, nelle siepi e nelle zone fresche e ombreggiate dei boschi umidi, sia su suoli ben sviluppati. Resiste al freddo così come l'acero di Montpellier (Acer monspessulanum L.), ma non all'asciutto. Possiamo trovarlo ad altitudini comprese tra 200-300 ma 2100 m. Questo acero vive nell'Europa meridionale, in Asia Minore, in Persia e nell'Africa settentrionale. Nella penisola iberica la sottospecie opalus cresce spontaneamente in tutte le province nord-orientali, mentre la sottospecie granatense si trova nel sud e Maiorca.
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